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Alicia Kopf firma con "Fratello di ghiaccio" un libro sperimentale e audace, una storia di fratellanza biografica e letteraria. La protagonista Alicia, alter ego dell'autrice, nel ripercorrere la propria infanzia segnata dalla presenza del fratello M, affetto da autismo, si rifà alle imprese dei grandi esploratori dei ghiacci: Shackleton, Cook, Amundsen e Scott. E proprio la metafora polare è il perno di tutta la struttura narrativa: un'architettura solida che da un lato unisce un lessico raffinato a una scrittura più intima e privata, mentre dall'altro accomuna le esperienze di M, della madre che se ne prende cura e di Alicia, la cui vita è costellata di relazioni affettive tutte sbagliate e da ripensare. Ma l'isolamento nel ghiaccio è anche il luogo di partenza per individuare una propria voce; mentre per la prima volta si racconta, Alicia -che è anche un'artista visiva - non può fare a meno di interrogarsi sulla forma e sugli obiettivi dell'espressione artistica.